Pontecorvo

Cronologia dei maggiori avvenimenti

860

Rodoaldo, gastaldo di Aquino di origini longobarde, edifica un castello sul roccione e sul terrazzamento sovrastante la riva sinistra del fiume Liri, in prossimità del Ponte Curvo.

981

Il gastaldato diviene contea su iniziativa di Atenolfo II.

984

La contea viene divisa in due parti, una di pertinenza di Aquino ed un’altra di Pontecurvo, con Guido, primogenito di Atenolfo II, che diventa conte di quest’ultima

1067

Il normanno Goffredo Ridello spodesta l’ultimo conte longobardo e diventa il nuovo signore di Pontecurvo.

1105

La vedova del conte Gualgano (normanno) viene estromessa dalla contea di Pontecurvo che in parte è venduta a Montecassino. Pontecurvo diventa una semplice civitas, priva di una propria autonomia.

1139

Pontecurvo viene conquistata dal sovrano del regno di Sicilia, il normanno Ruggero II.

1149

Montecassino rientra in possesso della civitas pontecurvese.

1190

L’abate di Montecassino, Roffredo, concede ai sudditi di Pontecurvo uno Statuto che, per la prima volta, regola la vita cittadina.

1191

Inizia, nella penisola italiana, la lotta tra i seguaci del papa (guelfi) e quelli dell’imperatore (ghibellini), con un lungo periodo di guerre. Pontecurvo viene saccheggiata e conquistata diverse volte.

1220

L’imperatore Federico II (tedesco) fa abbattere le fortificazioni del castello di Pontecurvo.

1266

Su disposizione del re di Sicilia, Carlo I d’Angiò (francese), Pontecurvo diventa universitas civium Pontiscurvi, nella cui amministrazione sono coinvolti i rappresentanti delle maggiori famiglie.

1378

L’universitas Pontecurvese, dominio benedettino, si schiera con l’antipapa, Clemente VII, ed i suoi cittadini vengono scomunicati e dichiarati scismatici da papa Urbano VI. I monaci benedettini vengono espulsi dal paese.

1393

Montecassino ritorna proprietaria di Pontecurvo e concede un nuovo e più avanzato Statuto.

1409

L’abate di Montecassino cambia il nome a Pontecurvo, che diventa Pontecorvo.

1463

L’universitas civium Pontiscurvi, su decisione delle famiglie più facoltose, aderisce allo Stato della Chiesa e diventa una exclave pontificia all’interno del regno di Napoli.

1489

Papa Innocenzo VIII concede a Pontecorvo un terzo Statuto, composto da 112 articoli, prevedendo tra l’altro che il rappresentante pontificio (il Capitano apostolico) abbia il mandato di un solo anno e sia soggetto al controllo da parte della comunità pontecorvese.

1497

Alessandro VI (papa Borgia) dà il titolo di città a Pontecorvo per farne dono al figlio Giovanni. La donazione non ha seguito e Pontecorvo ritorna ad essere universitas civium.

1503

Pontecurvo viene saccheggiata dall’esercito francese, in contrasto con papa Alessandro VI, e liberata dai soldati spagnoli che la riconsegnano alla Chiesa di Roma.

1555

Pontecorvo è saccheggiata ed occupata dall’esercito spagnolo per ritornare, dopo due anni, sotto il dominio pontificio.

1725

Pontecorvo diventa “città” ottenendo così una maggiore autonomia amministrativa. In questa prima metà del Settecento il paese viene dotato di strutture pubbliche a sostegno dell’economia agricola ed artigianale: il Monte Frumentario ed il Monte di Pietà.

1768

Ferdinando II, re di Napoli, fa occupare l’enclave pontificia di Pontecorvo dalle sue truppe.

1774

Lo Stato della Chiesa ritorna in possesso della sua exclave.

1798

Nel mese di febbraio la città è occupata dalle truppe napoleoniche ed entra a far parte della Repubblica Romana.

1799

Nel mese di novembre le truppe del re di Napoli occupano Roma e Pontecorvo, decretando la fine della Repubblica. Per quasi sette anni la città di Pontecorvo vede la coabitazione di napoletani e pontifici.

1806

Le truppe francesi occupano Pontecorvo e Napoleone Bonaparte innalza la città a principato, concedendolo al cognato Jean Baptiste Jules Bernadotte, che ne diventa principe.

1812

Il principato, dopo la nomina di Bernadotte a principe ereditario di Svezia, viene assegnato, da Napoleone, a Luciano Murat, secondogenito di Gioacchino Murat, re di Napoli e cognato dell’imperatore francese.

1815

Il Congresso di Vienna, dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia, riassegna Pontecorvo allo Stato della Chiesa rifacendone una exclave pontificia.

1820

Nel mese di agosto, a seguito della rivolta carbonara, viene proclamata la Repubblica di Pontecorvo e deciso l’allontanamento delle autorità pontificie.

1821

Nel mese di marzo le truppe austriache entrano a Pontecorvo e restituiscono la città allo Stato della Chiesa.

1835

Viene ultimato il primo ospedale pubblico della città, ottenuto ristrutturando l’ex convento dei domenicani al rione Pastine.

1848

Sulla monumentale Nuova Porta Mascana viene eretta una statua raffigurante papa Pio IX, dando vita alla nuova Porta Pia.

1927

La figura di sindaco non esiste più ed al suo posto il regime fascista prevede la nomina, da parte del prefetto, di un podestà che, per Pontecorvo, è Carlo Bergamaschi. Viene creata la nuova provincia di Frosinone e Pontecorvo ne entra a far parte, uscendo contemporaneamente dalla provincia di Caserta (Terra di Lavoro), che viene abolita.

1930

La città inizia ad espandersi al di fuori delle mura medievali con la costruzione dell’Istituto Magistrale, della Caserma dei Giovani Fascisti, della Colonia elioterapica su monte Leuci, dell’ospedale civile e dell’Opera Nazionale Maternità ed Infanzia.

1932

Muore Pasquale Del Prete: garibaldino, emigrante e benefattore della città.

1934

Pontecorvo ha il suo secondo deputato al Parlamento nazionale: è il possidente Carlo Bergamaschi, designato dal Gran Consiglio del fascismo.

1936

Pontecorvo ha il suo volontario antifascista nella guerra di Spagna: è il contadino Francesco Micheletti. Nella stessa guerra perdono la vita diversi soldati nati a Pontecorvo.

1940

L’Italia entra in guerra accanto alla Germania ed anche per i pontecorvesi la vita giornaliera non è più la stessa: il cibo è razionato, si costruiscono i rifugi antiaerei ed iniziano a tornare le salme dei soldati morti sui vari fronti di guerra.

1943

Nel mese di ottobre la città è occupata dalle truppe tedesche, che iniziano a rastrellare uomini per la costruzione della linea difensiva “Hitler”. Il 1° novembre Pontecorvo è bombardata da aerei angloamericani: i morti accertati sono 86 ed alcune decine i dispersi. La città si svuota ed inizia, per la popolazione, una fuga sulle montagne e nelle campagne che durerà sette mesi. Il territorio nei dintorni del Ponte Curvo continuerà ad essere bombardato e saranno oltre 150 le vittime civili.

1944

Nel mese di maggio i soldati canadesi entrano a Pontecorvo, la città viene liberata dall’occupazione tedesca e per la popolazione inizia un’altra storia, ma il volto del paese non sarà più lo stesso.

Le informazioni sono tratte da “Il Pontecurvo e la sua gente” –  Storia di Pontecorvo dalle origini al secondo conflitto mondiale
di Lionello Prignani con le illustrazioni di Roberto Lugli