Porta Santo Stefano

 

La porta medievale di Santo Stefano è una delle due sopravvissute ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Essa venne costruita molto probabilmente nell’XI secolo, poco dopo la costruzione del castello di Rodoaldo e delle mura longobarde, e in seguito all’estensione dell’abitato sul costone sud della collina di Civita. La porta fino agli anni ’80 del secolo scorso era dotata di guardiola e fontana, aveva sopra di essa alcune abitazioni ed era abbellita da una cappellina dedicata a Santo Stefano. Negli anni ’80 le abitazioni e la cappellina furono incautamente demolite e l’abbandono del sito negli anni successivi hanno deteriorato fortemente il decoro del luogo.

Agli inizi degli anni duemila tramite finanziamento regionale è stato deciso di riedificare le abitazioni sovrastanti la porta con la costruzione di alloggi popolari. Al momento i lavori sono fermi da quasi dieci anni e il sito si conserva nell’abbandono più totale e degradante. Sia il comitato Pro-Canonica, sia le associazioni cittadine riunite al tavolo di lavoro “Agorà – Condividiamo le nostre idee” puntano a un confronto nella cittadinanza per il cambiamento della destinazione d’uso del nuovo edificio, indicando in uno spazio ricreativo cittadino una scelta migliore degli alloggi popolari. Oltre a ciò si punta alla risistemazione della porta, della fontanella e delle scale che dalla stessa portano alla strada sottostante.

Adiacente allo stabile di Porta Santo Stefano è situato un altro monumento molto importante per la città: l’ex chiesa di Sant’Angelo Secolarizzato. L’edificio, noto anche come cappella Notaro, è detto “secolarizzato” poiché nell’’800 passò dalla proprietà religiosa alla proprietà privata.

La chiesa ha grande importanza poiché ha gli interni in stile gotico, unica in città e forse nel circondario. Inoltre la sua abside poggia su uno dei torrioni più imponenti delle mura cittadine salvatesi dalla guerra.

La chiesa qualche anno fa fu espropriata dal comune per essere restaurata e per essere destinata a sala convegni. Il sito oggi giace nel più totale abbandono.